Sono più che consapevole che queste persone non leggeranno mai queste righe.
Il fatto che non parlino Italiano e non conoscano il mio nome non dà adito a dubbi.
Ciononostante vorrei qui scrivere un Omaggio, un Tributo, un Riconoscimento all'autista del bus di linea 62 e al simpatico passeggero che la sera dell'8 Marzo, dalle 19:36 in poi, mi han fatto arrivare in tempo a prendere l'aereo per Roma.
Prendo il bus per l'aeroporto con saggio anticipo sull'ora del decollo, tuttavia dopo poche centinaia di metri si ferma.
Ignoro l'evento, assorto in uno dei livelli extra di Pullblox.
La sosta si prolunga. Alcuni passeggeri chiedono di scendere e procedono a piedi.
Al che mi sporgo sul corridoietto, guardo oltre il conducente e noto un'anomala fila di macchine (c'era anche un altro bus) davanti a noi che termina davanti a un'ambulanza e un'auto della polizei. Sirene lampeggianti.
Vabbene, siamo in Germania, non può durare tanto.
Un altro passeggero scende a fumare una sigaretta. Risale. Parlano in tedesco.
Intanto son passati una quarantina di minuti, due smart della fila davanti a noi si girano sul posto e tornano indietro arrampicandosi sul marciapiede al mio fianco.
Stento qualcosa in tedesco cercando di capire quanto ancora durerà la sosta, spiegando che devo andare a prendere un aereo mostrandomi un po' preoccupato... l'alternativa la so, scendere, camminare e prendere altri 2 mezzi... ma è sempre un rischio.
Attimi interminabili.
Qualcosa si muove. Si riparte!
Guardo l'orologio. 20:20 posso farcela.
Il passeggero fumatore scende qualche fermata dopo e a quel punto il conducente mi chiede: "Einz oder Zwei?
Dopo lo sbigottimento iniziale, capisco che sta parlando del terminal.
"Einz", che è l'ultimo lungo il tragitto del bus.
Il conducente fa una smorfia e mi indica l'altro passeggero, in fondo all'autobus, un signore di colore dal viso sorridente. Corro a chiedere al signore... lui va al terminal 2... acc... riferisco al conducente... il conducente inizia a strillare in tedesco che per il terminal 1 ci sarebbe una scorciatoia (ah! non vi ho detto che nel frattempo stava piottando come un forsennato per tentare di recuperare il ritardo e di non farsi raggiungere dal 62 seguente che ormai ci stava alle calcagna), una strada diretta che però salta gli altri 2 terminals... il passeggero dal fondo, dice che va bene, che non gli cambia poi molto a lui...
Da questo momento entriamo nella zona plaid...
Il link è un ottimo riassunto di ciò che mi è successo quando una macchina ci ha accidentalmente tagliato la strada e il conducente ha dovuto frenare... proprio mentre io ero in piedi a mettermi lo zaino e prendere la valigia EVVAI!!!
Ciononostante alla fine riesco ad arrivare al banco del check-in, avevo un bagaglio piccolo, ma conteneva delle posate medievali (o se preferite i coltelli di Metro2030, tanto erano uguali) così dovevo imbarcare per forza.
Allo sportello, la signorina mi dice che devo sbrigarmi perché il gate di partenza è A38... long way down the airport, così mi sbrigo. Passo spedito e tapis ruolant.
Alla fine arrivo davanti al gate 5 minuti prima dell'apertura. Tutto di fretta.
Considerando quello che mi aspettava in Italia, pensa se lo perdevo!
Ad ogni modo volevo ringraziare il pacioccoso autista dai capelli bianchi e l'allegro signore di colore.
Specie l'autista mi ha proprio dimostrato di volermi "consegnare" in tempo all'aeroporto, ci ha tenuto a far si che il suo servizio funzionasse come previsto.
Non ho capito se lo ha fatto per orgoglio professionale, semplice buoncuore oppure perché in fin dei conti era la cosa migliore da fare, considerando che alle nostre spalle ormai c'era anche un altro 62 che avrebbe raggiunto tutte le fermate che noi avremmo saltato con la nostra deviazione.
Ad ogni modo lo ha fatto e i fatti contano.
Buon per te!
RispondiEliminaInsomma una fantastica avventura! Bella storia comunque, ma solo perchè a lieto fine: pensa se fossi rimasto qui... un mese a casa a fare le pulizie.
RispondiElimina@G1 sarebbe stato l'EPIC FAIL del 2012, a mani basse.
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