lunedì 17 agosto 2009

La Preda

Questa è la storia di una creatura notturna. Questa è la mia storia.
Leggera come il vento, vago nell'oscurità da millenni, cacciatrice spietata quanto silenziosa. Domino sulla razza umana, come un pastore con il suo gregge.
Guardo dall'alto la città e vi vedo, nelle vostre case illuminate da una fioca luce gialla, intenti a mangiare, litigare, ridere, fare sesso e... dormire.
Troppo indaffarati o stupidi per notarmi, troppo sicuri e presuntuosi di essere la specie dominante. Vi osservo paziente e vedo in voi solo una preda. La mia preda.
No, non vi ucciderò, non servirebbe, mi fate comodo così: esseri di carne e sangue a mia completa disposizione. Io vi lascio vivere la vostra frenetica vita, non importa che voi siate forti uomini, belle donne o innocenti bambini, quando calano le tenebre, Voi, indistintamente, diventate la mia preda.

Devo solo attendere il momento giusto, potrei avervi lungo la strada, in un parco o nella vostra dimora. Sì, nelle vostre case, nelle vostre stanze da letto, dove vi sentite al sicuro è dove preferisco.
Paziente attendo un vostro inconsapevole errore, una porta o finestra lasciata ingenuamente aperta, durante un'afosa serata di Agosto; la rinfrescante aria che vi permette di assaporare il tanto agognato riposo serale, mi porta con se. Invisibile sono già in casa, ai piedi del tuo letto, l'oscurità mi protegge, ma difficilmente mi noteresti anche se accendessi la luce, perchè Io sono paziente e verrò da te solo quando tu sarai profondamente addormentato, perso nei sogni che Io non potrò mai fare.

E' tempo del mio pasto, perchè è del tuo sangue che io mi nutro, e tu me lo darai senza opporre la benchè minima resistenza, inconsapevolmente. Devo solo scegliere dove affondare la mia bramosa bocca... le tue caviglie, i tuoi polsi, il tuo collo...
Ti osservo e so perfettamente dove colpire, perchè sento il tuo caldo sangue scorrere sotto la tua pelle.

Poi improvvisamente, tu apri gli occhi. Forse ho commesso un errore, forse mi sono avvicinata troppo al tuo viso. Non hai paura, mi guardi e capisci perchè sono lì, cosa voglio da te. Per un istante mi illudo che tu voglia concedermi, di tua spontanea volontà, il tuo prezioso nettare rosso. Per un istante mi illudo che tu rimanga lì, sdraiato su quel letto ad osservarmi.

L'illusione tuttavia dura poco: sei già in piedi, con la rabbia nei tuoi occhi e i muscoli tesi. Potrei fuggire via, ma resto come ipnotizzata, inebriata da quel contatto tra i nostri due mondi, così diversi... così distanti.
Che sciocca che sono stata. Ormai è troppo tardi, sei su di me. L'ultima cosa che vedo è la tua mano avvicinarsi rapida...
Addio Uomo, stanotte hai vinto te, ma io non sono sola, là fuori siamo tantissime, molte di più di quanto tu possa anche solo immaginare. E tu... beh, tu commetterai ancora un piccolo errore, e noi saremo lì ad aspettare, pazientemente...





Dedicato alla zanzara che anche stanotte non mi ha fatto chiudere occhio.

2 commenti:

  1. Mo' ce stanno le zanzare pure in germania?? E' proprio vero che il riscaldamento globale ci uccidera' tutti..

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