martedì 13 marzo 2012

Una volta, un mio viaggio, iniziò così...

Sono più che consapevole che queste persone non leggeranno mai queste righe.
Il fatto che non parlino Italiano e non conoscano il mio nome non dà adito a dubbi.
Ciononostante vorrei qui scrivere un Omaggio, un Tributo, un Riconoscimento all'autista del bus di linea 62 e al simpatico passeggero che la sera dell'8 Marzo, dalle 19:36 in poi, mi han fatto arrivare in tempo a prendere l'aereo per Roma.

Prendo il bus per l'aeroporto con saggio anticipo sull'ora del decollo, tuttavia dopo poche centinaia di metri si ferma. Ignoro l'evento, assorto in uno dei livelli extra di Pullblox.
La sosta si prolunga. Alcuni passeggeri chiedono di scendere e procedono a piedi.
Al che mi sporgo sul corridoietto, guardo oltre il conducente e noto un'anomala fila di macchine (c'era anche un altro bus) davanti a noi che termina davanti a un'ambulanza e un'auto della polizei. Sirene lampeggianti.
Vabbene, siamo in Germania, non può durare tanto.
Un altro passeggero scende a fumare una sigaretta. Risale. Parlano in tedesco.
Intanto son passati una quarantina di minuti, due smart della fila davanti a noi si girano sul posto e tornano indietro arrampicandosi sul marciapiede al mio fianco.
Stento qualcosa in tedesco cercando di capire quanto ancora durerà la sosta, spiegando che devo andare a prendere un aereo mostrandomi un po' preoccupato... l'alternativa la so, scendere, camminare e prendere altri 2 mezzi... ma è sempre un rischio.
Attimi interminabili.

giovedì 8 marzo 2012

Archiviando questo 8 Marzo



Per colpa di Parto II (il mio laptop, per chi non lo sapesse) che ha deciso lo scorso Venerdì che fosse il caso di rifarsi gli interni dopo quasi 3 anni di onorata attività, mi è stato difficile trovare l'occasione per scrivere il consueto post dell'8 Marzo, che su questi lidi non ha mai a che fare con la festa delle donne.
Tuttavia il buon G2 ha pensato bene di lasciare il suo preziosissimo Mac qui a Francoforte e viaggiare leggero lungo la via verso l'Italia e la sua dama, anche se a pensarci bene dopo tutto quello che ha mangiato oggi in ufficio con la scusa di offrire dolci, torte, e secchi di patatine (letteralmente secchi), trovo quanto meno divertente l'aggettivo "leggero".