lunedì 30 agosto 2010

Estratti di Arellian: Il Vecchio Nano John

Dagli scritti di Volrick l'Impavido, Bardo Itinerante

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Un esempio su tutti, una strofa della vecchia filastrocca del nano John, ampiamente diffusa in tutta la costa sudorientale del Mare Interno.
Ecco come madri, nonne e tate la insegnano ai bambini:

" Il Nano John protegge il suo tesoro
una gemma verde che brilla più dell'oro
la nasconderà, nel posto più sicuro
una cassaforte nascosta dentro il muro!"


La tipica filastrocca della prima infanzia che rimarrà con noi per sempre, anche da adulti, ed in qualunque momento, anche da ubriachi.

Ecco come viene cantata nelle taverne del porto di Drelist:

"Il Nano John protegge il suo tesoro
una gemma verde che brilla più dell'oro
la nasconderà, nel posto più sicuro
gliela da a sua moglie che se la ficca in culo!"


...

venerdì 27 agosto 2010

Link della settimana N.9



Qui c'è la spiegazione.
Qui c'è l'animazione originale, che funziona meglio devo dire.

Si tratta di un illusione ottica che, a quanto dicono, è indicativa di quale parte del cervello usiamo di più... e per estensione del nostro modo di ragionare.

Io dico che non si può capire come ragioniamo da un immagine e credo poco al valore euristico di queste affermazioni, ma non ho avuto e non avrò tempo per documentarmi quindi...

Trovo invece interessante che io riesca a vederla solo in "senso orario" mentre tanti altri mi dicono che riescono a vederla girare in entrambi i sensi.
A questo punto sono curioso, voi come la vedete?

Immancabile link a wikipedia.

mercoledì 25 agosto 2010

Addio Maestro

Ammetto di essere rimasto di stucco quando ho letto la notizia della scomparsa di Satoshi Kon. Oltre al fatto che ad andarsene è un uomo giovane, solo 46 anni, mi ha rattristato molto la consapevolezza di non poter vedere mai più un nuovo lavoro di questo grande regista giapponese, che ha sempre dimostrato di essere visionario, innovativo, ma al tempo stesso legato ai vecchi valori (come ha lasciato scritto nella sua ultima nota su Twitter: "I might be old-fashioned, or maybe it's just that I still admire the old values."), a volte drammatico e altre volte genuinamente divertente e irriverente.

Tutto ciò che possiamo fare ora è consigliare la visione di tutti i suoi lavori, come omaggio ad un grande artista che ha chiuso per sempre la porta sulle sue meravigliose visioni.









martedì 17 agosto 2010

La Seconda Zuzzeria

Da La Seconda Zuzzeria

Ed ecco la seconda galleria del Maestro MoZi.

I commenti tra parentesi sono miei, buona visione.

lunedì 16 agosto 2010

La Porta Oscura: Il Viaggiatore (+ i young adults)



Tanto tempo fa, un mio amico all'Università (bella Tizio), che già viveva da solo, mi disse che per la prima volta aveva preparato il tiramisù.
"E come t'è venuto?" chiesi io, scettico fanatico del tiramisù.
"Mah... a vederlo non è sembra un granchè, ma alla fine se metti insieme cioccolato, mascarpone, uova e savoiardi... nun pò venì male!"
E infatti, seppur lontano anni luce dal mio tiramisù preferito (Ciao Mamma), era buono e lo mangiai con gusto.

Passando all'oggetto di questo post: questo libro non è un tiramisù!
È didascalico, lontano da ciò cui vorrebbe esser vicino (me=lettore), ed è pure trasandato.
Ma ha una bella copertina ed ha veicolato un'evento più unico che raro nella mia vita di lettore.

David Lozano (l'autore) ha una discreta cultura moderna, o forse ha una discreta abilità nell'individuare quali sono gli aspetti che vanno per la maggiore nella cultura moderna, sebbene non mi sembri in grado di farli propri, non sembra appartenervi lui stesso.
La lunga lista di "esperti", in questo o quel settore, che ringrazia alla fine del libro, sembra voler suggerire l'immagine di un montanaro che si improvvisa marinaio dopo aver visitato un acquario. Con l'accortezza di essersi fatto dire dai suoi amici pescatori e bagnini come chiamare la sua nave.

Nel libro c'è tutto ciò che fa tendenza oggi: vampiri (per fortuna questo non sbrilluccica al sole), katane, zombie, MMORPG, Giochi di ruolo, addirittura Dante (Alighieri, si e spero Terror Bromon non lo incroci mai e poi mai), scene che ormai appartengono al classico dell'horror (tipo le scritte sulla condensa nello specchio del bagno per intenderci), altri libri, darkettoni, pantaloni calati con le mutande KC che spuntano e i Temi Superiori... quelli che sono davvero universali, eterni, semplici e complessi, dalle sfaccettature infinite che per confrontartici devi davvero averle grosse: Amore e Morte (Eros & Thanatos).

Ma il tutto non sta in piedi, non convince, è un intruglio da cui non emerge nulla (non è un tiramisù), troppe cose sembrano messe lì solo per far "figo".
I personaggi, liceali, non riescono ad agire, perennemente inseguiti dalle ripetitive descrizioni del loro carattere che lungi dall'essere introspettive ricordano più una gabbia. I protagonisti non ci vengono mostrati tramite le loro azioni o i loro vissuti ma tramite l'oppressivo ritornello di una didascalia che ci tiene a farci notare quanto sia energico A, quanto sia indeciso B, quanto stia maturando C...
Il fatto che questi aspetti della personalità non vengano fuori dal racconto ma devono essere esplicitati per essere fatti presenti al lettore la dice lunga (didascalico).
Tutti i riferimenti a queste culture subculture moderne sembrano forzati, pesanti, non veramente sentiti. Sostituibili (lontano da ciò cui vorrebbe esser vicino).

Ci sono poi altri difetti di forma, che credo si possano imputare a cattiva revisione, gli "errori di battitura" non sono un problema, ci scappano e può succedere che sfuggono alla rilettura, (quanti ne troverò rileggendo questo post tra una settimana?), ma i nomi che cambiano solo all'interno di un capitolo o periodi semanticamente deboli (se non si risponde ad una telefonata è un pò difficile percepire ansia nella voce di chi chiama) sicuramente non rendono il libro migliore (trascurato).

Non mancano comunque le buone idee: l'Alveare di Kronos, l'immane contenitore delle epoche buie dell'umanità, ha un suo enorme fascino, ma non basta.
Un altro aspetto che mi è piaciuto molto è quello grafico, la copertina e le greche scheletriche che incorniciano il prologo sono molto belle e aiutano ad immergersi nell'atmosfera.
Lo ammetto mi sono lasciato ingannare dalla bella copertina :).

Ed eccoci all'evento più unico che raro: una delle frasi del libro l'ho ritrovata para para nel libro che ho iniziato ora ("La Strada" di Cormac McCarthy). Quante volte può capitare di leggere la stessa frase in due libri diversi nell'arco di 3 giorni? Purtroppo non riesco a ritrovarla e non saprei dire se è una citazione come mi sembra di ricordare, se sia una citazione proverbiale di entrambi i libri o solo un caso. Ammetto la mia ignoranza: la frase è: "Ci ricordiamo quel che vogliamo dimenticare e dimentichiamo ciò che vorremmo ricordare" se qualcuno saprà
rintracciarla o fornirmi delucidazioni è il benvenuto.

In finale, mi cruccio un po' a dirlo ma se questo libro me lo perdo durante un trasloco, non ne soffrirò.


Da questa lettura partono mille riflessioni sui young adults categoria di lettori target di questo libro.
Ma chi sono questi young adults? A me un libro del genere sarebbe potuto piacere quando avevo dieci anni, in cui l'età del liceo era ancora un'età promessa che portava con sè il fascino di improbabili avventure, indeterminate possibilità, era l'idea che da grande ti sarebbe successo qualcosa di straordinario (ed in effetti è quello che succede, anche se magari non proprio come le immaginavi). Un young adult dovrebbe essere ben oltre questa età no? Inoltre questi liceali sono dei ragazzini per bene che si preoccupano di chiedere il permesso ai genitori... ma quando mai?
Che i young adult siano dei nostalgici? Io il complesso di Peter Pan ce l'ho ma non aspiro mica a tornare a "quei tempi" per viverli così... È come se si volesse epurare l'adolescenza da tutti quegli aspetti pericolosi che spaventano tanto i veteran adults (per esempio: i genitori). È una cosa finta no?

O forse sono soltanto giovani adulti in cerca di identità... un processo che ammetto gli abbiamo reso difficile proprio noi average adult (alias bamboccioni), che ai nostri tempi abbiamo approfondito e ci siamo appropriati/riappropriati inventati /riscoperto molteplici sottoculture tanto che alla fine ai young adults, per essere originali non rimane che inventarsi i vampiri che sbrilluccicano al sole.

Cacchio sembro proprio un matusa che fa la predica ai giovani smidollati.
Questo cambio generazionale è dunque alla fine arrivato?
Dovrei studiare di più il fenomeno emo o i bimbiminkia per capirci qualcosa, magari sono solo prigioniero delle mie concezioni, ma come si fa a non esserlo?

Perchè anche se non conosco i due fenomeni se non solo marginalmente, la mia mente non riesce a far a meno di pensare che gli young aadults siano dei bimbiminkia cresciuti?

È perchè mi sembra che queste nuove leve siano troppo passive (ancora più di quanto mio padre diceva di me) e aspettano un Deus Ex Machina che gli risolva i problemi, che li faccia essere protagonisti senza sforzo?
Prendiamo Bella di Twilight (secondo me il nome non è un caso). La sua unica caratteristica è di essere gnocca, come Arwen (quella del libro NON quella del film!!!).
Per il resto è completamente inetta. Intendo nel quadro dell'economia della narrazione, lei non agisce ma è vittima degli eventi dai quali può difendersi solo tramite la figura del principe azzurro, reso vampiro solo perchè è più "cool" ma sempre principe azzurro è, con buona pace delle femministe. La stessa Angelica dell'Orlando Furioso era molto più attiva (chissà se Ariosto ha mai pagato un tributo alla classicità: Perseo=Rinaldo, Pegaso= Ippogrifo, Andromeda=Angelica... il mostro marino è sempre lo stesso, poraccio... che c'entra questo? Niente. Segno che devo chiudere il post che inizio a deragliare).
Anche Pascal il Viaggiatore, diventa figo perchè ha una spada magica... una caxxo di spada magica!!! La quintessenza della semantica Proppiana!
So' tutti bravi a fare gli eroi con una spada che combatte da sola, basta che la impugni.

Infatti ai nostri tempi si restava fregati...

PS: Chiedo scusa in anticipo a tutti coloro che potrebbero restarci male leggendo questo post.
È solo la mia opinione dietro la quale, comunque, riconosco il diritto di ognuno ad avere i propri miti, i propri gusti, le proprie opinioni senza che gli altri gli rompano l'anima o li giudichino.
Io che non sono mai riuscito ad avere tutto ciò mi sono dovuto fare 'sto blog :D
Quindi se vi interessa la mia opinione... svejateve e passate ad altro!

sabato 14 agosto 2010

Link della settimana N.8




Semplicemente uno sketchpad...

lunedì 9 agosto 2010

La retrovia


Qualche giorno fa (rispetto a quando scrivo non a quando pubblico) mi apprestavo a togliere i vestiti dallo stendino e a piegarli per riporli nell'armadio.
Il compito, come la maggior parte delle cose relative al vestiario, mi era e mi è inviso, quindi solitamente cerco di sbrigarmi. Ripongo tutto in fretta e furia e mi dedico a cose molto più divertenti e ludigubriose.
Ma era un giorno speciale.
Avevo appena acquistato Starcraft 2 ed ero di buon umore, inoltre il fatto che il suddetto SC2 richiedesse qualche ora per essere scaricato (grazie iSamus per il tip dell'upload, è passato così tanto tempo dai tempi del 56k che non ci pensavo più!) mi costringeva ad avere tanto tempo libero senza poter usare internet (la banda era ovviamente prioritariamente assegnata al download).
Così per passare il tempo mi sono messo a piegare i vestiti con cura. Ma lo sapete che certe magliette se le pieghi bene sembrano quasi stirate? Mappensate...
Nella certosina opera di piegatura mi sono ritrovato in una dimensione di intimo contatto con le mie magliette che non avevo mai esperito prima, nonostante le indossi tutti i giorni.
Piccola premessa: sebbene non ci abbia mai riflettuto sopra, le magliette sono forse il mio capo d'abbigliamento preferito, ricordo innumerevoli liti con mamma che pretendeva di dover buttare quelle vecchie, scolorite e coi buchi sotto le ascelle ed io che le difendevo a stampella tratta... Purtroppo da quando ho lasciato il nido nessuno è rimasto a difenderle...

...

Dopo aver osservato il minuto di silenzio, posso proseguire.
Tra le varie magliette stranerd inneggianti a Portal o a L4D ce ne era anche una che a guardarla mi sono quasi commosso. A riscoprirla intendo, perchè continuo ad indossarla tutti i giorni...
Parlo della maglietta che ottenni a Cantalupo quando partecipai ad ARTEr.i.e. con il mio "asilo" teatrale. Davano una maglietta a tutti gli artisti che partecipavano, di un colore diverso a seconda dell'arte... in realtà, se non ricordo male, quelle per gli attori erano finite e ce ne dettero di nere che non ricordo a cosa si riferivano... ma andavano bene tanto facevamo i mimi quella sera.
È stata una gran serata, ho guadagnato due o tre pasti (sono tornato a consumare i buoni che ci hanno dato anche la sera dopo), ho preso in giro le vecchiette offrendo loro frutta inesistente, ho trasportato vetri e massi su per le salite di Cantalupo e soprattutto ho passato l'intera nottata a lottare con dei bambini che mi avevano eletto a boss di fine livello della loro estate, e abbiamo lottato tutta la notte. Io ero il triplo di loro ma loro erano 3 volte di più! In più avevo l'handicap di non poter emettere alcun tipo di vocalizzo perchè "i mimi non pallano", ma quante ne sapevano quei mocciosi.

Però mi sono divertito. E non riesco a capacitarmi del fatto che non faccia più queste cose.
E sono convinto che tornerò a farle, non so perchè.

Comunque da quella sera la maglietta venne di fatto arruolata tra le file delle truppe d'assalto, l'elite del plotone di stanza nel mio armadio, con i gradi guadagnati sul campo.

AT-TENTI!!!

Le ho assegnato un posto vicino alla maglietta-che-non-può-essere-indossata, che sebbene abbia una storia altrettanto affascinante è ancora intonsa, essendo stata indossata una volta sola.
E qui arriviamo alle note dolenti, le condizioni attuali della maglietta.
Inizia a risentire del peso degli anni e dei viaggi. È un po' scolorita, sgualcita, il tessuto è liso, le scritte sono un po' sbiadite.
Ma sempre leggibili: FA DELLA TUA VITA UN'OPERA D'ARTE. Un inno, un motto, un monito, un consiglio, una filosofia... qualcosa che ho indossato fino ad ora, e spero di continuare a portare con me anche dopo il congedo.

Spaventato la controllo con più attenzione. L'anno scorso una flotta di tarme razziatrici ha attaccato il distaccamente dell'armadio-di-legno ferendo alcuni dei miei fanti in malo modo (alcuni hanno addirittura dovuto lasciare il servizio) e solo con l'uso delle armi chimiche siamo riusciti a respingere le incursioni.
Tutto a posto. La mia prediletta era uscita indenne anche da quello scontro.
Rimane il fatto che ormai -sigh- ci siamo. Non credevo che le magliette potessero invecchiare, ma questa lo ha fatto.
Ho dovuto ammettere che arriva il momento in cui alcuni oggetti non possono più continuare ad essere usati. Non perchè io mi sia stancato di loro, ma per rispetto a tutti gli anni di servizio resi. Non meritano di finire distrutti.
Sono come i francobolli. Possono essere collezionati prima che si rovinino ma sempre e solo dopo che hanno compiuto il loro dovere.
E lei il suo dovere lo ha fatto. Dopo lo straordinario esordio mi ha sempre accompagnato: sul primo posto di lavoro, alle cene con gli amici e, passando per la Polonia, fino alla mia ultima fantastica avventura: la campagna di Germania, dalla quale ancora non mi ritiro.
Ma è giusto che qualcuno lasci il fronte.
Ovviamente non sto parlando di buttarla, ma creero una retrovia nel mio armadio, dove terrò le magliette di riserva, che non possono essere buttate, ma nemmeno sprecate nella quotidianità.
Le dispiegherò solo nelle grandi occasioni delle parate o nei casi di estremo bisogno (può sempre capitare di ritrovarsi senza vestiti puliti quando non hai la lavatrice in casa).
Magari dentro l'armadio batterà la stecca alle novelline nerdmagliette, che coi bambini ci combattono solo online.

E non chiamatela vecchia, ma Veterana!!!

RI-POSO

martedì 3 agosto 2010

Non giudicateci...





NON GIUDICATECI...




domenica 1 agosto 2010

Adozione n. 1


G-Quadro ha deciso di intraprendere una campagna adozioni, più per noia che per filantropia.
La prima adozione riguarda un artista randagio di cui abbiamo l'onore di ospitare la prima Zuz... ehmm... Galleria (in alto a sinistra).
Ammirate pure i lavori di Mozi in tutto il suo splendore!!!
All'inizio pensavo di dividerli per tematiche, ma poi mi sono detto: "chissenefrega".
Speriamo che questa adozione faccia piacere sia a voi che a lui.
E soprattutto ci aspettiamo di ricevere altre opere.

Continua così Mozi!
Sei un grande!
MITTTICISSIMO!
Ciao eh ciaociao cia'

ma vaaffanculo va....