lunedì 7 giugno 2010

Il Viaggio

Sono due anni che per ovvi motivi, mi ritrovo spesso in viaggio, principalmente tra Germania e Italia. Ricordo ancora con un brivido quel lontano 14 Maggio 2008, quando seduto all'aeroporto riflettevo sull'enorme peso del mio biglietto che non riportava nessuna data per il viaggio di ritorno. Non mi era mai successo, ero del tutto impreparato, sapevo dove stavo andando e quando, ma non avevo nessuna certezza per il ritorno; qualcuno ha detto che il viaggio non è tale senza il ritorno a casa e quel giorno di due anni fa capii il significato di queste parole, tanto più che 7 o 8 mesi dopo, quando comprai il mio viaggio di ritorno e misi piede nella mia vecchia casa, non riuscii a trattenere l'emozione e mi ritrovai a piangere a causa di non so bene quale emozione. Ero semplicemente tornato, avevo chiuso un ciclo di eventi, un momento della mia vita, un viaggio appunto.

Tuttavia quello stesso biglietto che mi aveva riportato tra i miei cari, i miei amici (conoscenti?!), nella mia casa, nella mia terra, aveva cambiato tutte le carte in tavola: quel biglietto chiudeva sì un viaggio, ma allo stesso tempo ne riapriva un altro, perchè mi diceva che da lì a due settimane sarei dovuto ritornare in Germania. Il viaggio di ritorno a casa era in realtà il viaggio di andata in Italia e quello che era a tutti gli effetti un rientro era anche una partenza. E così ho imparato a convivere con questa confusione, la mia casa è sia in Italia (bellissima, grande, in campagna) che in Germania (piccola, umida, in città), le mie vacanze sono nella terra dove ho sempre vissuto, e la mia quotidianità si svolge in una terra straniera.

Oggi si è chiuso un altro viaggio. Adoro viaggiare da solo, non parlare con nessuno e osservare tutto ciò che ti succede intorno. La famiglia straniera all'aeroporto, il signor Watanabe atteso al Gate, la tettona teutonica seduta accanto a te sull'aereo, il signore inglese anziano che maledice la biglietteria automatica di Francorforte. Quando viaggio da solo sono come un osservatore silenzioso, come una telecamera di un reality show, vedo storie che quando si viaggia in compagnia non si riescono a cogliere. Sono un punto di vista esterno, nessuno bada a me e non devo rendere conto a nessuno. L'aereo o il tram sono in ritardo? Nessuno mi aspetta. Voglio fermarmi su una panchina? Perchè no? Viaggiare da soli, è una di quelle cose che andrebbero provate, perchè ci si ritrova a rendere conto solo a se stessi, immersi in lunghi pensieri che toccano argomenti che non si ha mai il tempo e la voglia di trattare. Quando si viaggia da soli, il paesaggio che scorre fuori dal finestrino del treno non è più una macchia verde, ma sono alberi, radure, colline e case; quando si viaggia da soli, anche un imprevisto non è più una scocciatura, ma una piccola avventura, una sfida da superare con le proprie forze e basta.

Ora che è rientrato anche G2, il viaggio è davvero finito, da domani si rinizia con la routine, in attesa di un vostro viaggio magari: ora tocca a voi, noi vi aspettiamo.

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