martedì 21 giugno 2011

Link della settimana/Video del momento - Indie Game: The Movie

Dopo aver adottato e lanciato un artista del calibro di MoZi, G-Quadro si lancia in un' altra opera di sponsorizzazione:


Si tratta di un film-documentario che esplora le idee, i problemi e tutti i processi e il lavoro che ci sono dietro la realizzazione e la pubblicazione di un cosidetto gioco indie (che, lo ricordiamo, sta per indipendente).

Un gioco Indie è sempre apparso ai miei occhi come la vera realizzazione di un sogno.
Il punto di incontro naturale tra arte e videogioco. Infatti non dovendo sottostare ad alcuna major gli sviluppatori sono liberi di fare e di proporre quello che vogliono al loro pubblico, senza forzature necessarie ad incontrare il favore del mercato.
Attenzione: "mercato" a mio parere non sempre coincide con "pubblico/giocatori". Quando si parla di mercato entrano in gioco troppi valori commerciali e soprattutto, manco a dirlo, il marketing.
Volendo esagerare (ma nemmeno tanto vista l'esperienza con "Gioventù Ribelle") potremmo ipotizzare una sorta di videocracy che influenzi le grandi masse anche nel gaming.
Insomma, parla di un processo che abbiamo già visto nella musica e in mille altri campi. Produrre per far entrar soldi non sempre corrisponde al produrre qualità/miglioramento/ecc...

Ebbene questo film sui giochi indie è a sua volta una produzione Indie.
Vale la pena spendere due parole su kickstarter.

Kickstaster è un servizio di promozione e raccolta fondi. Provo a spiegarlo in due parole.
Avete un progetto ma non avete i fondi per finanziarlo?
Lo inserite e lo documentate su Kickstarter.
E chiedete un tot di soldi entro una tale data.
A questo punto tutto l'interwebs vedrà il vostro progetto e chiunque lo troverà interessante o valido potrà contribuire (secondo gli estremi che voi stessi avrete deciso).

I soldi dei finanziatori vengono prelevati solo ed esclusivamente se, alla data di scadenza prefissata, è stato raggiunto il totale dei soldi richiesto da chi ha pubblicato il progetto.
Questi finanziatori, riceverrano dei riconoscimenti, offerti in anticipo dal titolare del progetto.
Per esempio nel caso di Indie Game: The Movie, a seconda di quanto investite (si parte da 1 dollaro) potete avere: copie digitali o DVD del film, magliette, il vostro nome nei titoli di coda (Special Thanks:) o addirittura se investite tantissimo il vostro nome nei titoli di coda come Producer.

DISCLAIMER: Noi non abbiamo mai utilizzato Kickstarter (ma io lo farò) e non ci assumiamo nessuna responsabilità se i soldi spariscono. A mio parere però sembra funzionare. Fuori da quel Paese c'è gente onesta e creativa sapete :)
LEGGETEVI LE FAQ PRIMA DI REGISTRARVI E INFORMATEVI DA VOI!

PS:L'uso del verbo "investire" non è casuale. State finanziando non state pagando.

PPS: il riferimento a "Videocracy" non è casuale ma i suoi motivi vanno ricercati più nelle vicende personali degli ultimi giorni (delle quali non sono autorizzato a parlare, lettrici morite di curiosità) che non nella reale situazione del mercato dei videogiochi.

4 commenti:

  1. Pagamento tramite Amazon.
    Quindi è tanto sicuro quanto i miei ordini di libri!

    Signori da ieri siamo mecenati del cinema!

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  2. Fatto anche io stamattina. 31 giorni ancora e hanno già raggiunto la quota. Wow

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  3. il mercato non è necessariamente nemico dell'arte. Se un pittore o uno scultore, o un musicista, non sanno confrontarsi col mercato, semplicemente si perdono nella storia, o riemergono postumi, quando il mercato li assorbe. Oppure fanno dell'arte un hobby che si autoproduce, il che va bene uguale... però tutti i grandi artisti della storia, quelli straconosciuti, sono tutti emersi, pre o post mortem, dal mercato. Tutti. Per gli architetti è pure peggio. Se non ti confronti, non realizzi. Perché per un edificio servono tanti soldi, non basta un pennello, una tela, e 5 colori. E un edificio senza realizzazione non è nulla, perché un progetto senza l'ingrediente ultimo (le eprsone che lo usano) è di fatto castrato. Ma sto divagando...
    Volevo dire solo che il mercato c'è, e va tenuto in conto. Nel bene e nel male. E non si deve pensare che sia solo male.

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  4. Nell'articolo si parlava di un mercato diverso, quello che impone all'artista come lavorare e cosa proporre al pubblico. Ovviamente, come giustamente facevi notare tu, senza mercato non si emerge dall'anonimato, tuttavia quello che la scena indie nei videogiochi sta tentanto di fare (ultimamente con grosso successo aggiungerei) è imporre al mercato le proprie idee e non viceversa. Fino ad ora, e la cosa ancora vale per la stragrande maggioranza dei giochi AAA, esiste un publisher che finanzia il progetto, pensa al marketing e mette a disposizione mezzi e personale; il prezzo da pagare è quello di doversi piegare al loro interesse ultimo che, ahimè, non è proporre e supportare scelte coraggiose e innovative, ma andare sul sicuro e avere un tornaconto economico il prima possibile.

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