venerdì 25 febbraio 2011

25-02-2011

Palestra

Tutti gli esercizi, tutte le serie senza mollare il colpo, senza fiatone, senza pause. Aggiungendo qua e là qualche pedalata o sollevata in più.
Ho addirittura fatto un macchina nuova.
E ho domato il Butterfly Reverse!!!
Perfino il braccio sinistro non ha dato problemi.
Domani me vado a compra' la bici va... è ora ormai.
La prossima volta mi porto i buoni per bere gratis, così se ripeto la performance di oggi (ne dubito, oggi ero particolarmente in forma) me prendo pure una birra al bancone.
CERTO! Una birra, la mia è una palestra seria mica cazzi!

La cosa interessante è la condizione mentale. Secondo me arriverà il giorno in cui riuscirò a capire se farò bene o male gli esercizi basandomi sui pensieri che ho.
Come dice Dario: come dicevano i Romani: Mens Sana in Corpore Sano.
E forse anche il contrario.
Sono riuscito ad ottimizzare il mio cervello. Concentrato sulla respirazione durante gli esercizi, e spietato nel considerare la giornata in ufficio, i problemi a lavoro in casa, i piatti, le lavatrici ecc. durante le pause.
Poi biciclettata... sommo relax. Afterhours.


Teatro




Questa volta si è trattato di Romeo e Giulietta di Shakespeare, nella sala grande dello stesso teatro, quello annesso all'Opera (moderna) di Frankfurt.
Mi sono proprio tolto uno sfizio, ogni volta che dalla fermata del 13 guardavo dentro le vetrate del teatro, vedevo nuvole, persone, allestimenti, tutta roba che bramavo di vedere da dentro.
E alla fine l'ho fatto! E mi sono anche concesso il lusso di guardare la fermata del 12 dall'alto della mia nuova posizione, tra le nuvole dell'anticamera del teatro.
Posto in fondo alla sala, ultima fila. Il che mi ha proprio impedito di guardare da vicino gli attori, e di ammirarne le performance.
Inoltre sembrava essere la serata scolaresche e quindi c'erano studentelli che se la ridevano per ogni cosa ma non li condanno, al liceo ero più o meno così. Cellulare a parte. Quelli che condanno invece sono gli adulti che non sono capaci di spegnere il cellulare... sembrava di essere a Fiano.

Quello che ho potuto davvero ammirare sono state le scenografie.
Quanto di più vicino a Escher io abbia mai visto a teatro.
All'inizio c'era solo un parete di assi di legno, con due porte, utilizzate magistralmente come uno spazio infinito e gli attori che si entravano ed uscivano da una e dall'altra davano davvero l'impressione che stessero correndo attraverso una serie di camere differenti.
Ma questo è un classico quasi scontato. Dopo la festa, un iroso Tybalt ha abbattuto questa parete, semplicemente spingendola e facendola precipitare a terra... rivelando dietro tutta una serie di pareti simili disposte però secondo geometri impossibili, oblique, verticali, orizzontali.
Lo stesso motivo insomma che fungeva di volta in volta da balcone, piazza, spiaggia (ok non era una spiaggia ma poteva benissimo esserlo, specie agli occhi di non capisce quel che dicono), cielo... veramente geniale.
Ovviamente anche le porte erano disposte allo stesso modo... ed erano tutte vere... cioè veri ingressi per la scena e gli attori apparivano praticamente da dovunque: destra,, sinistra, sopra, sotto, avanti e dietro.
Poi il clamoroso colpo di genio che mi ha fatto spalancare gli occhi come un bambino.
Le luci si ababssano e sulle pareti iniziano gradualemente ad apparire dei disegni... ah! la luminescenza!
Si formano costellazioni, simboli arcani, disegni che non c'entrano niente, il tutto però che suggerisce l'idea di serata romantica.
Complimenti dunque a Volker Thiele per il palco, peccato non aver potuto trovare una foto del palco.

Come accennato, gli attori apparivano un po' dappertutto, anche dagli ingressi del pubblico, e recitavano dai lati della platea. Anche qui, nulla di nuovo. Anzi forse si, una controindicazione.
Attenzione registi: una volta che avrete abituato il pubblico a prestare attenzione agli ingressi laterali, dovete essere anche in grado di accettare che un bambino, rientrando dal gabinetto, rubi tutta l'attenzione del vostro pubblico proprio durante una scena madre...

Ma per fortuna, i bambini non sono gli unici ad andate in bagno. Durante lo spettacolo, senza che me lo aspettassi, mi sono passati dvanti due satelliti di una rotondità perfetta ed elegante.
Nella semioscurità in cui giace il pubblico in una sala di teatro sono riuscito ad apprezzarne la curvatura proprio come si fa con la luna crescente in una notte più o meno nuvolosa.
E la cosa bella è che sapevo che sarebe dovuta ripassare :)

Per il resto, la dicitura "English Subtitle" nella locandina, è stato solo uno specchietto per allodole. C'erano dei sottotitoli, ma non coprivano tutto lo spettacolo (erano pure proiettati male) e si limitavano al testo originale di Shakespeare, nei momenti più salienti.

La rappresentazione non era quella classica, all'inizio i bravi guidati d Mercuzio citano Bon Jovi e la festa dei Capuleti è una festa discotecara borghese che neanche un bunga bunga...
Queste cose non mi sono piaciute molto e nemmeno i combattimenti...

Ma ripeto, solo per la scenografia (e i satelliti) ne è valsa la pena.

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