domenica 20 febbraio 2011

Mass Effect 2


Ho da poco concluso la mia entusiasmante cavalcata nello spazio infinito a fianco del mio Capitano Shepard e ho sentito il bisogno di condividere un paio di pensieri qui sul blog. Di certo non vorrei fare una classica recensione, un pò perchè ho imparato a ignorare le recensioni nel corso degli anni, un pò perchè a dirla tutta, non si sente proprio la mancanza dell'ennesima review di un gioco così importante e famoso e che per di più è uscito un annetto fa.

Ciò che vorrei semplicemente fare è invece condividere con voi alcune mie impressioni sul perchè Mass Effect 2 mi ha così tanto entusiasmato aggiudicandosi di diritto il prestigiosissimo premio come mio miglior gioco del 2010.

La Storia
Parlando della trama di Mass Effect come un punto di forza del gioco, si parla dell'ovvio. Eppure vale la pena proprio rimarcare come i ragazzi di Bioware hanno trasformato l'ennesima storia fantascientifica in qualcosa di epico. Creare una storia per un videogioco non è mai stato qualcosa di difficile: creare un universo coerente, affascinante e vasto invece è qualcosa che in pochi hanno saputo fare. Mass Effect (sin dall'inizio di questo mini paragrafo parlo di Mass Effect nel suo insieme, senza troppa distinzione tra il primo capitolo e il secondo) non si limita a raccontare la storia del capitano Shepard che affronta i cattivi e salva l'Universo, ma si preoccupa in primo luogo di descrivere quell'Universo, di renderlo vivo e allo stesso tempo misterioso e vasto. Ora io non mi sono mai lamentato dei giochi con storie banali o poco sviluppate purchè accompagnati da un gameplay valido (vedi Vanquish e Bayonetta), ma ritrovarsi incollati allo schermo per vedere come andrà a finire, per sapere il passato di Thane o per incontrare la figlia di Samara, per scoprire finalmente chi è lo Shadow Broker, o solo per riabbracciare Liara e Tali, mi ha dato qualcosa che raramente anche i film o i libri mi hanno saputo offrire: passione per la trama, affezionarsi ai personaggi o odiarli visceralmente, immedesimarsi, soffrire e gioire, provare rimorso o cullare la vendetta.

Il Senso di Progressione
Detto chiaramente io odio i giochi free roaming, cioè quelli che danno al giocatore la totale libertà di azione. Ritrovarmi a girovagare senza meta, mi annoia a morte e per di più sono convinto che lasciando troppa libertà al giocatore non sia possibile poi raccontare una storia, perchè ciò che viene a mancare sono proprio i tempi giusti di quando un avvenimento piuttosto che un altro dovrebbero accadere e come farlo accadere. Giocando al primo Mass Effect ho avuto spesso la sensazione di essermi perso, di non ricordare cosa dovessi fare e il perchè; era come ritrovarsi a bere un buonissimo vino però annacquato. Ciò che invece ha reso indimenticabile Mass Effect 2 è proprio il saper guidare il giocatore verso trame e sottotrame, senza per questo limitare la sua azione e libertà nell'esplorazione. Pur essendoci sempre qualcosa da fare (ammetto che in più di qualche occasione la mia mappa delle galassie era stracolma di quest in attesa di Shepard), non ho mai avvertito quella fastidiosissima sensazione di spaesamento o impotenza di fronte ai miei obblighi da eroe. Ad ogni missione compiuta c'era una ricompensa in termini di avanzamento nella storia, un aggiungere tassello dopo tassello al quadro generale degli avvenimenti che succedevano intorno a me. Il senso di progressione, appunto, restituisce la giusta motivazione ad andare avanti a non senstirsi mai perso o spaesato. Non parliamo di raccimolare quel centinaio di punti esperienza per livellare il proprio personaggio dopo aver compiuto una determinata missione, ma piuttosto la consapevolezza di aver fatto un passo avanti nella comprensione degli eventi della trama.

Il Cast dei Personaggi
Puoi raccontare una fantastica storia senza indimenticabili personaggi? Ovviamente no, e Mass Effect 2 liquida senza troppi complimenti molti dei personaggi (anche chiave) del primo capitolo, rimpiazzandoli con un cast eccezionalmente superiore. Aumenati in quantità e diversificati maggiormente per razze e sesso, che si parli dell'Assassino, della Justicar, della Ladra, del Professore, di Jack o dell'Illusive Man, Mass Effect 2 introduce una serie di personaggi dalla personalità forte e ben definita e allo stesso tempo non dimentica e anzi sviluppa vecchie ma indimenticabili conoscenze come Tali, Joker, Garrus, Wrex. Fare due chiacchiere con loro significa perdersi nelle loro storie del passato, sentire le loro emozioni e capirne le motivazioni e i sentimenti. Ascoltarli significa apprendere i loro dubbi e le loro paure, intuirne le potenzialità. In parole povere si costruisce con ognuno di loro un rapporto stretto che va dalla pura amicizia all'amore, dal rispetto alla lealtà. Ti senti il loro Capitano e ti fidi ciecamente di loro così come loro imparano a rispettare le tue scelte e a riconoscerne l'autorità. Eppure Mass Effect 2 non si ferma qui: nel primo capitolo si finiva per costruire il proprio fidato team, il gioco stesso incoraggiava a scegliere sempre gli stessi compagni per tutte le varie missioni, relegando al ruolo di comparsate chi rimaneva sulla Normandy. In Mass Effect 2, proprio perchè si costruisce un rapporto più stretto con tutti i membri della squadra, si è portati a considerare tutti allo stesso modo, e anche se si è uno di quei giocatori che sceglie sempre lo stesso team (magari per motivi strettamente ludici, di game-play), ecco che nella missione finale si è chiamati a fare delle scelte importanti, dove si deve far affidamento alla conoscenza del proprio team e dove non esiste il personaggio secondario o la classica palla al piede. Tu hai scelto e assemblato il tuo team, tu hai conquistato la loro lealtà, tu li hai ascoltati e capiti, tu ne conosci i punti di forza e le loro debolezze: ora è tempo di guidarli saggiamente perchè loro faranno qualsiasi cosa per il loro Capitano, senza discutere.

Ci sarebbero molte altre cose stupende di questo gioco da discutere e perchè no, anche un paio di difettucci da riportare, ma come detto non è mia intenzione fare una recensione nuda e cruda. Ora è tempo per il mio Sheppard di godersi un pò di meritato riposo, perchè le cose ahimè, si stanno per mettere davvero male per l'Universo e per la Terra.

3 commenti:

  1. Appena finirà il mio momento di emo-follia-finale credo che finalmente sballerò la mia copia collector di ME2 per dargli una degna conclusione e per provare questi contenuti speciali tanto decantati. D'accordo sull'epicità della trama ma soprattutto sui miglioramenti del gameplay che sono tutti tutti giusti. Non vedo l'ora...

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  2. Io lo candido all'oscar come miglior regia, il gioco e' stupendo senza dubbio, le pecche ci sono e nel contesto del gioco devo dire che sono sorprendenti, sopratutto il conflitto finale che rispetto al primo e' indecoroso, e l'upgrade degli oggetti. Piccole pecche per un capolavoro emozionale

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  3. Hai ragione Alukard sul finale davvero sottotono nonostante tutta la missione finale sia stata costruita davvero bene con grande ritmo, scelte difficili (occhio agli spoiler, mi raccomando) e di grande responsabilità. Non ho invece patito particolarmente il cambio di rotta verso lidi più action per quanto riguarda la gestione delle abilità dei personaggi e dell'equipaggiamento, pur odiando il fatto di essere costretto a "sprecare" punti abilità nel caso si decida di sviluppare personaggi "ibridi".

    Se vogliamo proprio fare un confronto con il primo, io direi che ME2 ha un miglior inizio, un miglior ritmo, un cast di personaggi nettamente superiore e migliori side quests; mentre ME1 può vantare un miglior finale, tutto sommato una migliore trama principale e... Saren.

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